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LA GUIDA PER PROGETTARE RISPETTANDO I DIRITTI DEI BAMBINI

La professione del designer è radicalmente cambiata negli ultimi decenni, continua ad evolversi ricevendo stimoli sempre più interessanti e affrontando sfide dall’impatto globale; non vi diciamo nulla di nuovo ma è bene ogni tanto fermarsi a pensare a come il nostro mestiere di progettisti sia strettamente legato ad un contesto sociale ed osservare come influenzi e sia influenzato dal progresso tecnologico ed umano. Mi è capitato ultimamente di fare questi ragionamenti quando ho scoperto ed approfondito la ‘Design for Children’s right guide’, ovvero la guida per progettare rispettando i diritti dei bambini ed agire al cuore del processo creativo.

Il progetto è nato nel 2018 ad Helsinki durante un evento che raggruppava designer, ricercatori, neuroscienziati, psicologi, psichiatri, educatori ed esperti in diritti dei bambini in collaborazione con UNICEF. Da allora sono stati tanti i passi avanti, soprattutto nell’ affinare la guida e diffonderla il più possibile tra il pubblico interessato ed aziende del settore; a tal proposito è stata fondata un associazione, Designing for Children’s Rights (D4CR) – Association, con lo scopo di stabilire nuovi standard per la progettazione legata ai più giovani e di informare sui loro diritti, secondo quanto stabilito dalle Nazioni Unite.

La guida è formata da 10 principi, li trovate a questa pagina, che toccano principalmente tre macro tematiche:

  1. Inclusività, intesa non solamente di genere o età, ma anche come collaborazione nel gioco e partecipazione nel processo creativo;
  2. Coscienza, nel senso di guidare il bambino nella comprensione di sè e di ciò che lo circonda, anche attraverso momenti di riposo;
  3. Sicurezza, non solamente ‘fisica’, ma soprattutto tecnologica.

Quest’ultimo tema è particolarmente interessante in questo periodo storico, infatti la guida sottolinea l’importanza di proteggere gli utenti dai pericoli della rete, dal business dei dati e dai contenuti inadatti. Ne avevamo parlato in questo articolo e oltre a considerare necessaria un azione concreta sul tema, pensiamo che l’attenzione alla sicurezza del bambino in fase di progettazione e comunicazione si possa trasformare in un gran pregio nel momento della scelta d’acquisto da parte dei genitori, sempre più consapevoli dei lati poco cristallini della rete, in particolare riguardo a prodotti e servizi per bambini.

Ma non finisce qui, perchè la guida per progettare rispettando i diritti dei bambini, è accompagnata da una serie di metodi e pratiche utili, una sorta di toolkit, per ogni progettista. Sul sito è disponibile infatti una lista di strumenti che il designer può utilizzare nelle cinque fasi di progettazione (ricerca, definizione, sviluppo, prototipazione e valutazione) divise seguendo lo schema del ‘double diamond’, caro al design thinking.

Sia la guida che l’associazione sono in fase di sviluppo ed alla ricerca di supporto; crediamo che l’aver fornito i principi e gli strumenti per una progettazione etica a misura di bambino sia un ottimo punto di partenza che possa incontrare l’approvazione di tanti designer impegnati in queste tematiche; probabilmente sarebbe utile, come sviluppo futuro, indicare sul sito esempi di prodotti o aziende meritevoli, dei case studies ‘approvati’ dall’associazione o sviluppati seguendo i principi e le metodologie indicate, per calare nella realtà le indicazioni teoriche.

Fonte immagini: Twitter @D4C_Guide

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