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NUOVA CARTELLA

il virtuale reso fisico

e se il digitale diventasse il “nuovo standard” per la conservazione dei documenti?

È un dato di fatto che parole come “Nuova Cartella” o “Archivio”, o anche verbi come “Trascinare”, “Inviare” e così via.. hanno oggi esteso il loro significato originale al mondo digitale. C’è stato un tempo in cui i topi (in inglese “mouse”) non avevano il tasto destro e neanche il potere di creare nuove cartelle, i negozi non vendevano app ma faldoni e quaderni e noi trascinavamo slitte invece di icone.

Quello che Zygmunt Bauman chiama il “mondo liquido” sembra improvvisamente avere un senso mentre assisto a questo processo di digitalizzazione del mondo fisico. Le cose che hanno senso nella nostra vita crescono sempre di più in numero e complessità, e devono anche fluire velocemente. Questo è il motivo per cui rendere le cose virtuali è piuttosto utile. Fino al punto in cui ci rendiamo conto che continuiamo a passare sempre più tempo in spazi virtuali, piuttosto che reali, e questo può anche essere frustrante se la fuga dalla realtà non è l’intenzione.

New Folder inverte il processo rendendo concreto qualcosa di tipicamente peculiare di un’interfaccia digitale. Questioni virtuali e reali si contaminano a vicenda in un unico oggetto. La cartella torna ad essere un oggetto tangibile e visibile nel mondo reale, ma leggero e trasparente. Infatti il ​​suo corpo è in PMMA e raffigura l’icona “Nuova Cartella” tipica del sistema Windows con serigrafia a 4 colori. Proprio come farebbe un monitor i 3 formati di cartelle (A4, A3 e A2) danno spazio a un diverso numero di pixel, rendendo l’immagine stampata più nitida se le dimensioni aumentano.

Cliente: Lettera G

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