Il gioco stimola la creatività, l'apprendimento e lo sviluppo dei bambini, motivo per cui giocattoli…

Riciclare giocattoli creando valore sociale
Qualche settimana fa mi trovavo a Londra e, dato che la mia partner era impegnata in un’esperienza di volontariato, ho deciso di esplorare luoghi legati ai giocattoli. Ho scoperto questo negozio di giocattoli che è riuscito molto bene a riciclare giocattoli creando valore sociale. The TOY Project è un negozio di giocattoli accattivante, con una vetrina incredibilmente ricca, che organizza e finanzia iniziative sociali per la comunità di quartiere e non solo.
Tutto è iniziato nel 2013 grazie a Jane Garfield e Angela Donovan. Citerò testualmente la loro storia direttamente dal loro sito visto che è raccontata così bene.
“Jane ha potuto vedere come alcuni bambini avessero più giocattoli di altri e come le scuole avessero bisogno di risorse ma avessero pochi fondi per procurarseli”. Ha così iniziato a raccogliere giocattoli indesiderati che poteva poi distribuire ai più bisognosi. Angela voleva fornire giocattoli e risorse per i bambini orfani supportando i terapisti del gioco con giocattoli da usare nelle loro sessioni con i bambini che avevano perso un genitore, un fratello o un caro amico.

The TOY Project è nato come un’operazione part-time nel soggiorno di Jane, ma presto è stato necessario altro spazio ed è stato spostato in un piccolo magazzino in un centro comunitario a Finsbury Park. Nel 2016 abbiamo aperto un negozio pop-up a Junction Road, Archway per raccogliere fondi per far andare avanti l’organizzazione della beneficenza. Nel negozio, i bambini e le famiglie locali possono ora donare i loro “vecchi” giocattoli e acquistarne di “nuovi”.
Il nostro negozio è stato un grande successo e abbiamo deciso di trasformare il negozio “pop-up” in una caratteristica permanente di Archway. Abbiamo prosperato nella nostra nuova casa, ma abbiamo rapidamente superato lo spazio e un anno dopo abbiamo spostato alcune porte nella nostra nuova casa all’81 di Junction Road ad Archway.

Il negozio più grande offre più spazio per la vendita al dettaglio e aree dedicate per lo smistamento e la conservazione dei giocattoli, come tutti i Lego necessari per i nostri workshop Lego settimanali che svolgiamo in un centro comunitario dietro l’angolo. Affittiamo anche un piccolo magazzino nelle vicinanze per riporre nuovi giocattoli che regaliamo per Natale e regali di compleanno”.

Incontrare questo luogo e queste persone, in particolare Jane, che mi ha accolto calorosamente, anche senza appuntamento e nel mezzo di un lavoro costante di smistamento, esposizione e gestione dei giocattoli nell’attività quotidiana di conduzione del negozio, è stato un respiro per il cuore e ha cambiato la mia visione sul riciclare giocattoli creando valore sociale. Mi ha fatto capire come lo spreco di giocattoli abbia un grande potenziale sociale, oltre al suo impatto ambientale, anch’esso di per sè molto importante.
Jane è stata così gentile da dirmi dei molti pro e contro di gestire con successo un posto del genere, con costi di affitto, elettricità e personale. Prima di tutto ci deve essere la passione, mi ha detto “non potresti mai gestire un posto come questo a meno che tu non stia sempre qui costantemente”. Sono stato in negozio per circa mezz’ora in una mattinata di un giorno feriale e stavano succedendo tante cose: gente che veniva con i bambini a giocare e poi a comprare, altri che passavano e consegnavano una scatola di cartone piena di giocattoli (quasi) nuovi, dialoghi con persone curiose come me, impacchettare i giochi, fare cassa, ecc, ecc… c’erano molte cose che succedevano e per tutto il tempo c’era questo senso di comunità che aleggiava per il negozio.

Parte del turnover di giocattoli avviene anche grazie alla loro Wishlist di Amazon e dal ricevere resi dalle aziende di giocattoli, dando loro la possibilità di finanziare l’iniziativa con giocattoli nuovissimi che possono essere rivenduti per regali e compleanni, raccogliendo più soldi. Jane è un’istituzione piuttosto che un semplice proprietario di un negozio, mi ha fatto pensare al ruolo che l’industria dei giocattoli potrebbe svolgere nel promuovere questa filosofia di riutilizzo-riduzione-riciclo o di economia circolare. Abbiamo già parlato di iniziative simili, ad esempio il programma Mattel’s Playback che ha la grande differenza di riciclare effettivamente la plastica per la produzione di nuovi giocattoli, piuttosto che gestirne il riutilizzo. Jane ci ha detto che anche loro hanno fatto parte di quel programma ma alla fine, per qualche motivo, non ha funzionato. Mi sembra di poter dedurre che riciclaggio (Mattel) e riuso (The TOY Project) viaggino su binari al momento indipendenti.