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UN AUDIO PLAYER PROGETTATO PER I BAMBINI

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UN AUDIO PLAYER PROGETTATO PER I BAMBINI

Da designer provo un senso di leggera soddisfazione nel vedere dei bei prodotti; se poi scopro che non sono solo belli da vedere, ma anche facili e divertenti da usare, ben progettati in tutte le loro parti, questa soddisfazione cresce e con lei la voglia di condividere le mie riflessioni a riguardo. Questa breve digressione è per spiegarvi il mio stato d’animo quando ho scoperto Yoto, un audio player progettato per i bambini…in realtà chiamarlo audio player è un po’ riduttivo, ma andiamo avanti un passo alla volta!

La nascita e lo sviluppo di Yoto hanno tanto in comune con altri giochi che vi abbiamo raccontato (qui ad esempio): a partire da dei genitori alle prese con le preoccupazioni del ‘mondo moderno’ (le nuove tecnologie e l’impatto sulla vita e la salute dei bambini in primis) per arrivare a una campagna di successo su Kickstarter del 2017. C’è anche dell’influenza Italiana nella nascita di questo prodotto, infatti i fondatori hanno preso ad ispirazione gli insegnamenti di Maria Montessori per realizzare un audio player progettato per i bambini; nello specifico doveva essere un gioco che potesse consentire indipendenza d’uso al bambino e che combinasse l’efficacia del gioco analogico con le potenzialità del digitale.

Il punto di svolta è stata la collaborazione con Pentagram, uno tra i più noti studi di design a livello mondiale (autore, tra gli altri, del rebranding di Fisher Price) a cui è stata affidata la progettazione completa di Yoto, dall’identità, al prodotto, fino alla comunicazione. Oltre a mantenere una coerenza esemplare nell’immagine, che non stupisce molto vista la decennale esperienza e la natura dello studio proprio nel settore, questo ha consentito di sviluppare un’esperienza dell’utente dinamica e una strategia, di contenuti prima e di comunicazione poi, armonica e curata nel dettaglio.

La domanda a questo punto è: ok, ma cos’è? Come funziona? Yoto è uno speaker ricaricabile che riproduce contenuti audio attraverso delle carte analogiche, ha una matrice sul fronte da 16×16 pixel per visualizzare informazioni come orario o condizioni metereologiche e due pulsanti ai lati del foro per le carte. Questi servono a regolare il volume, configurare il dispositivo e scegliere la funzione desiderata; Yoto infatti funge anche da radio (la ‘Yoto radio’, un canale dedicato con contenuti selezionati) e come trasmettitore per ‘Yoto daily’ una serie di podcast giornalieri gratuiti. Ha infine una striscia led lungo il profilo laterale, colorata e programmabile come luce notturna.

[su_youtube url=”https://youtu.be/NWDWhT1X1ZI”]

E’ interessante andare a fondo anche del modello di business adottato dall’azienda: il cliente compra prima di tutto lo speaker e poi i pacchetti di carte. Queste contengono storie, attività, musica e podcast (consideratele come una specie di CD) e sono acquistabili separatamente sul ‘Card Store’; di conseguenza il cliente non sarà ‘perso’ dopo aver comprato il gioco ma anzi fidelizzato grazie all’acquisto di nuovi contenuti per Yoto. Inoltre, iscrivendosi al programma di membership ‘Yoto Club’, potrà ricevere direttamente a casa nuovi pacchetti di carte 4 volte l’anno, con contenuti esclusivi. Le carte, come le lamette in un rasoio ricaricabile, sono la chiave di volta della strategia economica del progetto che senza di esse risulta incompleto.

Infine meritano di essere citati alcuni aspetti legati al progetto di comunicazione che definirei bambinocentrico, a partire dal claim ricorrente ‘Kids in control’, che si trova sul packaging, sul sito e che è esplicito nei video promozionali e di spiegazione (guardateli, non ve ne pentirete). Il tono di voce utilizzato è molto divertente, ma chiaro e diretto; si ha l’impressione che i designer abbiano deciso di trattare i bambini ‘da grandi’, ottenendo così un risultato vincente anche sul fronte dei genitori. D’altra parte l’obiettivo di lasciare il controllo di un audio player progettato per i bambini totalmente nelle loro mani, implica un progetto ad hoc che tranquillizzi i genitori sul lasciare i propri figli da soli con un gioco connesso e in buona parte digitale. In questo articolo avevamo analizzato alcuni dei timori ricorrenti legati ai giocattoli ‘smart’, timori assolutamente comprensibili ma che i designer di Yoto hanno eliminato alla base: ‘No camera, No microphone, No ads’ si legge nella descrizione del giocattolo, una rassicurazione prima di tutto, ma anche una filosofia di progetto a dimostrazione che si possono inventare giocattoli connessi ed intelligenti che rispettino la privacy senza rinunciare al divertimento del bambino.

edited by: Carlo Sabbatucci