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UN KIT PER INSEGNARE LA PROGRAMMAZIONE AI GRANDI DI DOMANI

https://www.youtube.com/watch?v=C1xSLKWLo_o

Insegnare il coding alle nuove generazioni è uno dei trend topic dei nostri giorni. Sono tanti i giocattoli sviluppati negli ultimi anni che esplorano questo argomento e che riescono in modo più o meno efficace a presentare soluzioni educative adatte a varie fasce di età. In questo clima di fermento si inserisce LEGO Boost, un kit per insegnare la programmazione ai grandi di domani.

Viviamo in un’epoca di cambiamento ed è sotto gli occhi di tutti come la tecnologia si stia evolvendo a grandi passi e il ‘software’ stia diventando centrale nella vita quotidiana. Dalle applicazioni ai servizi, dagli ‘oggetti intelligenti’ ai giocattoli, la componente intangibile che dà vita alle cose è sempre più presente. Questa non è una critica, quanto un analisi dei cambiamenti in atto che sottolinea l’importanza di insegnare ai bambini questa skill del ‘futuro’, e non perché tra qualche anno tutti i lavori richiederanno di saper programmare. La disciplina della programmazione infatti, tra le altre cose, educa i bambini al pensiero computazionale, un mix di matematica e logica per guardare al mondo con un’ottica diversa e affrontare problemi complessi destrutturandoli in sequenze di problemi più piccoli.

Partendo da questi presupposti il colosso danese del giocattolo ha recentemente lanciato sul mercato un kit per insegnare la programmazione ai grandi di domani. Così come negli anni ’50 i mattoncini colorati ebbero un enorme successo, diventando la passione di tante generazioni di grandi e bambini, LEGO Boost è stato accolto dalla critica e dal mercato come uno dei migliori giocattoli tra analogico e digitale, aggiudicandosi il ToyAward della Spielwarenmesse 2017 nella categoria SchoolKids, ancor prima del lancio ufficiale sul mercato.

LEGO Boost è composto da 847 mattoncini, dal LEGO Move Hub (un motore interattivo) e da un sensore di distanza e colori che permettono di costruire 5 modelli differenti: Vernie il robot, Frankie il gatto, la chitarra 4000, la macchina plurifunzionale Rover 4 (M.T.R.4) e una specie di stampante 3D. La fascia di età indicata è dai 7 ai 12 anni e il kit include anche un applicazione per tablet. Questa è il cuore del giocattolo, sia dal punto di vista educativo che funzionale: in un primo momento serve da istruzioni per la costruzione dei 5 diversi robot e successivamente guida alla programmazione e all’animazione del giocattolo costruito.

L’interfaccia dell’applicazione è una delle componenti di successo di questo giocattolo. E’ progettata infatti in modo semplice ed intuitivo, senza alcun testo e utilizzando esclusivamente icone facilmente comprensibili dai bambini. Si comincia dalla scelta del modello per continuare poi, passo dopo passo, con le istruzioni per la costruzione e successivamente con la programmazione di azioni dalla difficoltà crescente. Questo processo aiuta il bambino ad imparare gradualmente dandogli ogni volta un riconoscimento tangibile per il lavoro svolto.

Abbiamo già parlato di quanto sia importante progettare un giocattolo con un giusto equilibrio tra analogico e digitale e LEGO Boost combina il fascino tradizionale della costruzione con i mattoncini ad una programmazione intuitiva. Questo aspetto rende il giocattolo stimolante per i bambini (e per i genitori nostalgici), che vedono la loro costruzione animarsi, interagire e rispondere ai loro comandi.

Sicuramente l’azienda danese non è stata tra le prime a percorrere la strada del giocattolo educativo a tema programmazione, anzi arriva quasi in ritardo rispetto alle altre. LEGO Boost però dimostra che nel progettare un kit per insegnare la programmazione ai grandi di domani sono tanti i fattori da tenere in considerazione, tra questi una ricerca ben strutturata e una progettazione a 360° dell’esperienza di gioco. Ogni dettaglio nella user experience è curato nel dettaglio, dall’applicazione al montaggio, allo smontaggio per costruire un nuovo personaggio. Questo giocattolo dimostra anche come un’azienda di giocattoli dall’identità ingombrante e ben definita può reinventarsi seguendo i trend del mercato presentando un prodotto ben progettato e dal costo contenuto, elemento che non guasta specialmente analizzando i competitors nel settore.

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