Era il 1995 quando usciva nelle sale Toy Story, uno dei cartoni più iconici dell’intera storia del cinema di animazione, con il suo racconto fantastico di una realtà dove i giocattoli sono dotati di vita propria, sentimenti e obiettivi da raggiungere. Vi ricorderete sicuramente (e se non lo fate, potete ri-vedere il film…suppongo che l’abbiate visto almeno una volta) che l’antagonista principale della storia era un bambino dai modi poco gentili, l’aspetto da Skinhead e una maglia nera con un teschio in evidenza: Sid. Questo personaggio, pur con la sua etichetta di ‘cattivo’, mi ha sempre affascinato per il suo lato da maker; la sua più grande occupazione infatti era quella di distruggere giocattoli (spesso della sorella) per crearne di nuovi assemblando parti senza una logica apparente, ma con risultati sorprendenti. Ecco, io credo che dietro a Toy Rescue ci sia un Sid cresciuto che ha capito i suoi errori di gioventù e ha cercato di direzionare le sue competenze per un nobile fine; scherzi a parte, l’idea di un database online di pezzi di ricambio per giocattoli rotti è tanto semplice quanto innovativa e per questo dobbiamo raccontarvela.